

La cucina della Valle d’Aosta porta il gusto in alta quota
a cura di:
Redazione In Salute
L’appetito si fa sentire di più nelle località dove il termometro spesso è sotto lo zero. Se poi ci troviamo in luoghi dove il latte (e il formaggio quindi) proviene da mucche che pascolano in alpeggi incontaminati e dove molti piatti derivano da una solida tradizione contadina, ecco che ad amare questi luoghi non saranno più solo gli appassionati di sport invernali…
I nostri piatti tipici valdostani sono studiati apposta per chi è intollerante al lattosio: con 1 compressa di Lactease potrai gustare le due specialità!
Tra cime e vallate, nscono prodotti DOP d’eccellenza
Sono molti gli alimenti che possono motivare un tour gastronomico in questa regione. A partire dalla Fontina, formaggio DOP dal 1996, estremamente gustoso ma anche dotato di elevato valore energetico: ricco di calcio, vitamine e fosforo, è anche genuino e digeribile. Il protocollo di produzione è molto rigido e prevede il rispetto di specifici requisiti, per sfuggire ai molti tentativi di imitazione. Tra i salumi, oltre al noto Lardo d’Arnad, una menzione speciale merita il Jambon de Bosses, pregiato prosciutto crudo montano DOP che viene prodotto nella località di Saint-Rhémy-en-Bosses, a 1600 metri, con l’aggiunta di erbe aromatiche di montagna. Anche in questo caso, la lavorazione e la stagionatura sono frutto di un’esperienza che solo gli accreditati produttori locali possono vantare.
“Il salato e il dolce della Valle d’Aosta”: i piatti scelti da Lactease
Ecco due ricette che dimostrano come golosità e salute possano convivere. Un primo piatto completo (perfetto anche come portata unica) e un dolce semplice nell’aspetto ma molto ricco nel gusto: ideali anche se segui una dieta vegetariana!
Zuppa Valpellinentze
Un piatto semplicemente squisito, originario del paese di Valpelline, a Nord di Aosta. Nutriente, completo e corroborante, è anche una delle ricette migliori in cui possiamo gustare la Fontina Valdostana. Seppur calorica, questa zuppa costituisce un piatto assolutamente salutare, il cui consumo è ideale durante le fredde giornate invernali in montagna, magari accompagnato da un semplice contorno di verdure.
Ingredienti per 4 persone
Circa mezzo litro di buon di brodo di manzo, mezzo cavolo verza bianco, 400 g di Fontina (vera valdostana), fette di pane integrale o di segale raffermo, 50 g di burro, sale e pepe q.b.
Preparazione:
Metti il cavolo in una pentola, coperto d’acqua, e fallo lessare. Ungi con burro l’interno di quattro cocottes in terracotta e alterna gli ingredienti creando diversi strati: inizia con il cavolo, a seguire il pane e infine la fontina a pezzetti. Ripeti e termina con il formaggio. Ripartisci il brodo nelle quattro cocottes e fai cuocere le zuppette in forno ben caldo, 200-220°, per 40 minuti circa o comunque fino al grado di cottura desiderato (più cuoce, più la zuppetta sarà asciutta; in superficie comunque dovrà formarsi una crosticina dorata). Si serve appena sfornata, quindi caldissima, dopo aver cosparso la superficie con del burro fuso.
Tegole Valdostane
Questi biscottini che si presentano come sottili cialdine devono il nome alla loro forma, simile a quella delle tradizionali tegole dei tetti delle case montanare. Sono ottimi da gustare a colazione ma anche come leggero dessert di fine pasto. Di recente introduzione la variante ricoperta con cioccolato fondente, facile da realizzare anche a casa.
Ingredienti per 4 persone
200 g di zucchero, 4 albumi, 80 g di nocciole, 80 g di mandorle bianche, 60 g di burro, 60 g di farina tipo 00, 1 bustina di vanillina
Preparazione:
Metti nel mixer zucchero, mandorle, nocciole e riduci il tutto in polvere. Incorpora, mescolando, gli albumi montati a neve, la vanillina, il burro sciolto e la farina. Su una teglia coperta con carta forno disponi il composto, usando un cucchiaio come dosatore, e stendilo dandogli una forma a disco, con un diametro di 7 cm circa. Inforna alla temperatura di 180° per 8 minuti circa.
Il parere della nutrizionista
Iniziamo a parlare della zuppa. Grazie alla combinazione dei suoi ingredienti, può essere considerata un piatto unico, tipicamente invernale. Il suo contenuto calorico è sicuramente più elevato rispetto alle “zuppe” convenzionali, per la presenza della Fontina. Questo formaggio tipico della regione Valle d’Aosta è un vero concentrato di proteine, sali minerali e vitamine di tipo A e B2. Si tratta sicuramente di un formaggio dall’alto valore energetico, ricco di fosforo e calcio. È importante però sottolineare che, pur essendo un prodotto di origine animale, presenta una elevata percentuale di grassi insaturi che, a differenza di quelli saturi, non sono nocivi per la salute. Un’altra caratteristica da evidenziare è la sua elevata digeribilità, risultato del metodo con il quale viene prodotto il formaggio (ossia tramite una moderata cottura della cagliata) e che lo rende un prodotto adatto a tutte le età. L’altro ingrediente protagonista di questa zuppa è il cavolo verza, ortaggio che si caratterizza per un’elevata quantità di vitamina C e B-Carotene. Grazie a questa concentrazione vitaminica e a quella di altre sostanze antiossidanti, il cavolo verza è considerato un alimento protettivo nei confronti di varie forme tumorali. È un ortaggio inoltre ricco in fibra, e quindi decisamente efficace nella promozione del corretto transito intestinale.
Veniamo al dessert, che in questo caso è rappresentato da biscottini locali a base di nocciole e mandorle. In precedenti ricette ho già elencato alcune caratteristiche nutrizionali di entrambi questi due semi; a quanto già detto, possiamo però ancora aggiungere alcune informazioni. Le nocciole sono semi oleosi, quindi particolarmente ricchi di grassi; il loro impiego è eterogeneo ma, tra i vari, si nota anche la produzione di un olio alternativo a quello extravergine d’oliva. Le nocciole, in quanto “frutta secca” (o, meglio, semi oleosi), sono molto utilizzate in specifici regimi alimentari (ad esempio, di tipo: Macrobiotico, Dieta a Zona e Paleolitica). Per il discreto contenuto in proteine (tenendo in considerazione che si tratta di un alimento vegetale), le nocciole risultano un valido sostituto degli alimenti proteici di origine animale; ovviamente, né la quantità, né il valore biologico sono vagamente paragonabili a quelli, per esempio, della carne. Ad ogni modo, la possibilità di associare più fonti proteiche vegetali, se ben ponderata, assicura la copertura del fabbisogno di amminoacidi essenziali anche attraverso un regime dietetico vegano. Le nocciole possono essere utilizzate per completare l’apporto lipidico della dieta; potrà sembrare strano, ma alcuni regimi alimentari necessitano di fonti lipidiche alternative all’olio per raggiungere anche solo il 25-30% delle calorie totali. In tal caso, le nocciole sono un’ottima soluzione.
Scopri in queste tabelle le proprietà nutritive e la quantità di lattosio delle ricette presentate
ZUPPA VALPELLINENTZE (valori per porzione) | |
Calorie | 510 |
Proteine | 32 g |
Grassi | 38 g |
Carboidrati | 16 g |
Lattosio | 1 g |
TEGOLE VALDOSTANE (valori per porzione) | |
Calorie | 617 |
Proteine | 11 g |
Grassi | 37 g |
Carboidrati | 64 g |
Lattosio | 0,2 g |
Contenuto totale di lattosio: 1,2 g
1 compressa di Lactease è ampiamente sufficiente a neutralizzare gli effetti indesiderati.
Buon appetito!
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